martedì 13 luglio 2010

4 luglio - Almaty 1

















Almaty significa generatrice di mele, madre delle mele, o qualcosa del genere, perché è nella zona montana di Almaty che è stato identificata la zona in cui hanno avuto origine le mele, prima di diffondersi in tutto il pianeta. E la mela di Almaty, è il prodotto che identifica un pò tutto il paese.
Almaty era la capitale del Kazakhstan fino a una decina di anni fa, quando Nazarbajev, il presidentissimo, fece creare dal nulla e in mezzo al deserto, una nuova capitale: Astana. Replicando il modello di Brasilia ha chiamato grandi architetti per progettarla e fatto grandi sforzi per convincere la classe dirigente di Almaty a trasferirsi lì, ma c’è riuscito solo in parte: le temperature nel deserto di Astana sono insostenibili e molti hanno preferito restare qui, pur rinunciando a forti benefici economici.

Il giorno del nostro arrivo in città coincide, guarda caso, con una festa di tre giorni per celebrare il 12° compleanno di Astana, e ha il suo culmine in un mega concerto di musica pop e fuochi artificiali nel centro della città. E’ paradossale che queste celebrazioni vengano tenute nella città che è stata scippata del titolo di capitale, ma è anche un segno di quanto il presidente Nazarbajev tenga a questo progetto. Questo Nazarbajev è un personaggio controverso, ma estremamente popolare nel paese, è forte di un consenso del 90%, che è reale, non forzato o pilotato. Questo non gli impedisce comunque di essere insofferente a quel poco di dissenso che c’è: la censura di questo blog, in quanto parte del network di Google, ne è una prova.
Il primo italiano che incontriamo in città, Carmine, insegnante universitario che vive qui da vent’anni, ci dice “Io lo amo”, spiegandoci che i progressi economici del paese negli ultimi vent’anni e il fatto che in Kazakhstan convivano pacificamente 140 etnie e 20 religioni è un merito tutto del presidente.

Come città Almaty ha un’impronta decisamente sovietica, e quindi casermoni e impianto urbanistico a blocchi ortogonali, ma il fatto di essere completamente immersa in giardini e viali alberati la ingentilisce molto e la rende fresca anche dal punto di vista climatico.
E’ su uno di questi viali che incrociamo un gruppo di biker russi, che ci dà la dritta giusta per alloggiare qui: affittare un appartamento in centro direttamente dai proprietari, che li pubblicizzano per strada con delle targhette bianche. Questa pratica è abusiva, nel senso che i proprietari così evitano di pagare le tasse, ma funziona bene perche consente di affittare l’appartamento anche solo per un giorno e pagare un prezzo più basso di quello degli hotel, che sono carissimi. Così affittiamo per tre giorni un appartamento che più centrale non si può, a 50 metri dalla zona pedonale, e soprattutto in un palazzone di 18 piani in puro stile “cortina di ferro”, con vano scale e ascensori da incubo, ma molto comodo e piacevole da vivere. Una base perfetta per esplorare la città.

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