domenica 26 luglio 2009

25 luglio - Delaware River









Ieri sera primi problemi con il pernottamento, devo ricordarmi che è il week end ed è l’ultima settimana di luglio. Sono arrivato al camping programmato molto stanco ma non mi hanno fatto entrare perché “completo”. Visto da fuori c’erano ancora piazzole libere e lo spazio tra l’una e l’altra era di 30 o 40 metri, in un campeggio italiano avrebbero infilato ancora 300 persone, ma lì per una canadese di 2 metri non c’era spazio. Ho trovato un albergo nel paese successivo (ma anche qui ultimo posto disponibile). Albergo antico, elegante e con arredo d’epoca in legno, 138 $ e li valeva tutti. Al piano terra l’hotel è un locale notturno dove si fa jazz tutte le sere, punto di ritrovo dei musicisti della zona. Ovviamente ne ho approfittato, bel concerto di un quartetto con vocalist nera che rifà gli standard più conosciuti.
Per il resto, altra giornata tranquilla con la strada che segue sempre il Delaware River, e fa intravedere la gente che fa il bagno con le camere d’aria, corre con le moto d’acqua o pagaia in canoa. Il Delaware è un grande fiume tranquillo e pulito, e questa è ancora una zona di turismo frequentata e piacevole.
A fine giornata, (anche oggi arrivo ben oltre gli 80 km), c’è uno State Park Camping sul fiume. Avevo telefonato ieri per prenotare ma mi avevano detto: completo. Provo lo stesso di persona, con la storia dello stanco ciclista che non sa dove andare, e questa volta funziona.
Ho aggiunto qui, come ho fatto altre volte, anche una foto della mia bici da sola, accanto ad una veduta che riassume la giornata di viaggio. Queste foto non hanno alcun senso, ma mi ricordano un vecchio film che mi piace molto, “Il mondo di Amelie”, dove la protagonista inviava al padre le foto di un nanetto viaggiatore accanto al Colosseo, la torre Eiffel, la piazza Rossa.

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