giovedì 13 agosto 2009

11 agosto - Verso le montagne







Alla fine poi la carbonara con la pancetta vegetale gliel’ho preparata, (so di darti un dolore, Remo). Tali me l’aveva chiesto e così le ho spiegato che, essendo un piatto sperimentale, poteva venire fuori una schifezza o poteva essere un grande passo avanti per l’umanità. Sarebbe andata anche bene, se quel pasticcione di Bob anziché passarmi il sale non mi avesse passato lo zucchero, così ho dovuto riequilibrare un po’ gli ingredienti, ma alla fine, neanche male direi. Loro sono stati contenti di questa carbonara kosher, ed io vado via con la convinzione di aver lasciato un ricordo indelebile.
La maga Circe-Bob mi ha chiesto di restare un’altra settimana, ma l’Ulisse che è in me non poteva restare, gli ho detto che secondo me bisogna partire da un posto con qualche rimpianto, non con l’idea di avere visto e capito tutto. Lui ha detto “Gotcha”, ti ho capito, è una persona intelligente ed ho scoperto di avere molte affinità con lui, oltre all’età. Ieri abbiamo passeggiato con sua madre per Bethesda, un quartiere di grandi ricchi non lontano dal loro, e lui la teneva per mano.
Lei ha 84 anni, un tumore ai polmoni e forse qualche mese di vita, ma è molto vitale, guida la macchina, abita da sola, telefona al figlio 10 volte al giorno, e lui c’è sempre. Ho imparato qualcosa da Bob. A un certo punto della passeggiata lei si volta verso il figlio e dice: “Mi piace questo italiano, ma perché deve ripartire?”.
Invece io stamattina sono partito presto, scortato in bici da Bob fino all’uscita della città, su un altro bellissimo percorso ciclabile in mezzo a parchi vari. La tappa in programma prevede la sterzata decisa verso le montagne, direzione ovest. Abbandono quindi la costa per dirigermi verso gli Appalachi, che saranno il terreno su cui mi muoverò nelle prossime settimane.
Non ci sono punti dove poter dormire per tutto il percorso, così Bob mi prenota un ostello nel quale è stato mesi prima, all’inizio delle montagne. Il problema è che bisogna fare 105 km per raggiungerlo, con gli ultimi 10 di salita dura. I primi 90 km sono tutti su un percorso ciclabile che è la solita linea ferroviaria abbandonata, si chiama Custis Trail nella prima parte e W & OD Trail nella seconda, ma in realtà sono un unico percorso, tutto in mezzo al verde, con le vecchie stazioni trasformate i punti di ristoro, pavimentazione e manutenzione della pista perfette e la consueta fauna che ti attraversa a strada. Oggi però dai giornali risulta essere il giorno più caldo e umido dell’estate e io fatico moltissimo ad arrivare alla fine; per la prima volta, sulla salita a due chilometri dalla fine, scendo dalla bici per camminare, esausto e disidratato. Comunque arrivo al Bears Den, più un rifugio alpino che un ostello, gestito da una giovane coppia, e dove sono l’unico ospite insieme a due camminatori degli Appalachi: è perfetto.

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