lunedì 10 agosto 2009

7 agosto - Casa Mathis





Questa Annapolis è una città interessante, ma è così vicina a Washington che non ci si pensa a fermarsi. Qui c’è l’Accademia Navale Americana, e nel molo vecchio è segnalato il punto in cui Kunta Kinte, l’antenato africano di Alex Haley, di “Radici”, arrivò in America.
Così riparto per Washington, di buon’ora anche se il percorso è meno di 50 km, perché l’approccio alla grande città è sempre problematico. E invece no, entrare a Washington è stato come entrare a Forlimpopoli: facilissimo. Probabilmente ho sfruttato l’effetto “ferragosto in città”, in ogni caso le strade sono facilmente percorribili, ben segnalate e poco trafficate e anche trovare il quartiere della famiglia che mi ospita, i Mathis, non è stato un problema.
Abitano nella zona nord della città, a dodici miglia dal Mall, in un quartiere, Chevy Chase, che assomiglia molto a quello dei Simon a New York:media borghesia, villini nel verde, tranquillità e metro per arrivare in centro. Quando arrivo in casa non c’è ancora nessuno, ma di lì a poco arriva Bob, insegnante di materie sociali: storia, educazione civica, diritto e a tarda sera la moglie Tami, infermiera specializzata. Anche loro hanno due figlie, che sono vacanza presso amici.
E’una famiglia ebrea, e la cosa è saltata fuori un po’ per caso quando mi sono offerto di preparare uno dei tanti piatti del mio repertorio: la carbonara. Facendo l’elenco degli ingredienti è andato tutto liscio fino a quando non ho detto “pancetta”, al che entrambi hanno fatto un salto indietro dicendo “non in questa casa”. Così ne ho approfittato per farmi raccontare come vive e in cosa è diversa una famiglia ebrea. Tami mi ha spiegato che non sono degli stretti ortodossi, osservano alcune regole, in gran parte per tradizione, tra cui quella di non mangiare carne di maiale, preparare il pane in casa il venerdì sera e benedirlo, partecipare alla funzione in sinagoga il sabato mattina. Gli ortodossi ad esempio, il sabato non fanno alcun tipo di attività (e nemmeno usano l’energia elettrica della casa), loro invece lavorano normalmente e a volte saltano anche la funzione, quindi sono più secolarizzati di altri. Tendono a sposarsi tra loro, ma non è raro il matrimonio misto, ed è interessante il fatto che l’essere ebrei si acquisisca per discendenza matrilineare, i figli di una coppia in cui il padre è ebreo e la madre no, non sono ebrei. La conversione è un processo lungo e poco praticato, comporta lo studio delle scritture e il sottoporsi al giudizio dei saggi della comunità.
Comunque i Mathis sono una coppia simpatica e accogliente, hanno fatto lunghi giri in bici per turismo, e anche qui l’approccio è molto easy ed è piacevole fermarsi. Mi hanno proposto di usare una pancetta vegetale, ma qui ho declinato io, anch’io ho i miei principi.

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