lunedì 24 agosto 2009

20, 21 agosto - Verso Asheville





Procedo sempre lungo le vallate che si susseguono in direzione sud ovest. Una settimana fa Front Royal era stata la porta di ingresso degli Appalachi, Asheville è l’uscita, quando l’avrò raggiunta la mia direzione diventerà decisamente sud, anzi sud-sud est, perché devo riguadagnare la costa, che ho lasciato quasi un mese fa a bordo del camioncino del bike angel Mike.
Le strade seguono la stessa direttrice, ma a volte si trasformano, pur mantenendo lo stesso nome, o meglio numero: ieri una 268, trafficata, senza corsia laterale e con i camion che mi sfiorano a 100 all’ora, oggi all’improvviso è diventata una splendida strada alpina, contrassegnata dalla tabella “scenic road” e del tutto priva di traffico, chissà perché. Queste caratteristiche mi hanno convinto a lanciarmi in discesa per vedere i limiti di velocità del mezzo. Non l’avessi mai fatto, si è ripetuto l’effetto locomotiva, ma questa volta la velocità era superiore e la bici è diventata completamente incontrollabile, il manubrio ha cominciato a tremare all’impazzata e io ho cominciato ad urlare un “NOOOOOOOOOOOOOO” senza fine, ero sicuro di volare fuori e intravedevo in fondo alla discesa anche un incrocio. Ma la bici, pur senza controllo, è rimasta non so come in strada e sono riuscito a fermarla prima dell’incrocio. Ho scoperto così qual’é la velocità massima realizzabile col carrello prima di ammazzarsi: 56 km/h, ma la paura è stata tanta.
Negli ultimi sette giorni sono sempre andato in motel, ne ho provati di tutti i tipi e ora so dire con precisione il prezzo per una notte alla prima occhiata. Ieri sono andato nel più economico di tutto il viaggio: 35 $. Non è che manchi niente rispetto ai posti più costosi, ma nei posti da quattro soldi, pur avendo biancheria pulita, doccia funzionante e tv, che è quello che serve, si ha a che fare con camere dove nessuno pianta un chiodo da vent’anni e con moquette alte due dita che hanno l’odore dei vent’anni di ospiti precedenti. Il motel di ieri però era a trecento metri da un grande stabilimento di macellazione e cottura di polli e l’odore era quello, l’ho riconosciuto subito. C’era un’aria da Pollo del Campo e da Mangimi Valmori in tutta la zona e mi sono sentito quasi a casa.
La differenza fondamentale tra motel e camping è che nei motel nessuno ti considera, i frequentatori sono lì per lavoro, si infilano nella loro stanzetta e quindi non si fanno conoscenze. Peraltro, la comodità dei motel è notevole e anche il rapporto qualità-prezzo è eccellente (spesso costano meno del camping). Nel campeggio invece c’è sempre qualche perditempo che ti viene intorno, domanda, ti offre da bere e le occasioni di fare conoscenza si moltiplicano. Non è un caso che da una settimana non abbia fatto nessun incontro, ma domani sera sarò ad Asheville e lì, anche per questa ragione, ho deciso per il campeggio.

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