mercoledì 19 agosto 2009

18 agosto - La casa





Il momento divertente della giornata è quando la sera tiro fuori cartine, mappe, informazioni raccattate per strada, e pianifico il giorno successivo. Ma ieri sera ho solo tracciato un vago itinerario, non so esattamente dove mi fermerò, ho solo verificato l’esistenza di motel in zona per non rischiare troppo, (in quest’area non ci sono camping). Stamattina quindi parto sapendo che arriverò a destinazione quando sarà arrivata la stanchezza, ed è una sensazione impagabile. A molti non piace questo senso di incertezza, e posso capirli, ma per me è la cosa che dà un significato al viaggio.
Anche il fatto di partire avendo tutto quello che serve sulla bici, mi dà un senso di casa che la casa stessa non mi dà. Capisco che è un pò strano, ma se dovesse andare tutto male io sarei già avanti nella preparazione.
Dopo 37 giorni di viaggio e dopo aver percorso mezza America, solo ieri ho incontrato il primo ciclista serio, cioè di lunga distanza, da non credere. E’ un ragazzo molto giovane, partito quattro giorni fa dal North Carolina, qui vicino, con destinazione l’Oregon. E’ un viaggio pazzesco, la traversata est-ovest fatta quasi in diagonale, significa 4.000 o 5.000 km, ma ieri era già fermo per problemi meccanici.
Alla fine, oggi tappa tranquilla di fondo valle come ieri, ma con la strada che ha tirato fuori dei saliscendi molto sgarbati nel finale, per cui sono arrivato un pò stanco. La direzione è sempre sud-ovest, alla fine degli Appalachi, la statale è sempre la 11, ma oggi meno verde e pittoresca e più industrial-commerciale. Stavo per nominarla strada del mese, ma a questo punto voglio vedere come si comporta domani.

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